Castello Visconteo Di Cislago

Castello Lombardia, Varese - Cislago

Epoca
XVII Secolo
Visitabile
NO
Proprietà
Privata

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Descrizione

Quando il castello fu ricostruito nel '600 dai Visconti, esso non venne pensato più tanto come una fortezza bensì come una residenza signorile. Il complesso attualmente ha una pianta ad "U" e si presenta con carattere di palazzo verso il cortile, ad Est, e di castello verso il parco, ad Ovest.

Esso comprende tre corpi di fabbrica che chiudono il grande cortile e il portico, mentre le due torri contengono la facciata che si apre sul giardino privato chiuso da una elegante cancellata in ferro battuto del XVIII secolo.

Successivamente i Castelbarco operano altre modifiche come il riempimento dei fossati, la merlatura delle due torri,  viene ricoperta da intonaco la facciata mattoni a vista che guarda sul giardino e viene realizzato anche il giardino privato alla francese.

Il palazzo che esternamente presenta tratti stilistici barocchi, anche all'interno comprende pareti e soffitti affrescati e arredamento originario barocco e ottocentesco.

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Prezzi ed orari

Come raggiungere

Cislago si trova sulla statale varesina a otto chilometri da Saronno in direzione Varese

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Storia

Originariamente durante il basso medioevo il castello era un possedimento in mano a nobili germanici. Nell'842 il feudo di Cislago venne donato al monastero di Sant'Ambrogio in Milano, ma ben presto ritornò feudo dei nobili tedeschi.

Tra il XII secolo e XIII il castello acquisì un rilievo maggiore per la sua posizione strategica nella via di collegamento tra Milano e Castelseprio.

Fu proprietà prima dei Della Torre, poi dei Visconti. Con la morte di Filippo Maria Visconti e l'estinzione di quel casato nell'agosto del 1447 a Milano, passò per un breve periodo al governo della Repubblica Ambrosiana sino al 1450, quando a Milano subentrarono gli Sforza.

Il castello subisce nel 1510 l'assedio delle truppe svizzere di Matteo Schiner che lo distruggono completamente.

Nel 1620, quando il feudo era in mano a Cesare II Visconti la fortezza venne ricostruita e i lavori continuarono per tutto il secolo anche con il figlio Cesare III.

Altri interventi di restauro e di ampliamento risalgono al '700 quando il feudo passò ai Castelbarco. La storia di questo casato vide i suoi discendenti occupare posti di rilievo e il castello arricchirsi di collezioni di quadri, oggetti antichi e libri rari.

Il castello in quel periodo diede ospitalità anche personaggi illustri come Pietro Verri.

Araldica

La storia del casato dei Castelbarco vide i suoi discendenti occupare posti di rilievo: Giovanni Battista Castelbarco fu ciambellano e consigliere dell'imperatore Leopoldo; Sigismondo Carlo fu vescovo principe di Ramsee; Giuseppe Scipione sposò Costanza Visconti, figlia di Cesare III, ereditando tutti i titoli di casa Visconti. Infatti al figlio Carlo Francesco di Castelbarco, nato dalla loro unione, perveniva, con diploma dello stesso Carlo VI,nel 1716, il feudo di Gallarate e di Cislago con il titolo di Conte e il Grandato di Spagna.

Il conte Carlo Francesco Ercole, divenne così erede di tutte le proprietà e titoli nobiliari Visconti, Si distinse per il valore militare, fu al fianco del maresciallo Marcy e morì nella battaglia di Parma nel 1734. Gli succedette il figlio Cesare chesposò nel 1749, donna Francesca Simonetta di Vaprio, figlia del conte Antonio Simonetta Sanseverino e della contessa donna Teresa Simonetta, nata Castelbarco. Cesare morì nei 1753: la figlia Teresa andò sposa al duca Galeazzo Serbelloni e il figlio Carlo Ercole sposò donna Maria del Marchese Pompeo Litta.

Il castello in quel periodo diede ospitalità anche personaggi illustri come Pietro Verri.

Il figlio di Carlo Ercole e Maria fu Cesare, che divenne ciambellano e consigliere intimo imperiale e gran siniscalco del Regno Lombardo Veneto. Nel 1806 sposò donna Maria Fraganeschi Marquietti del marchese don Giuseppe e di donna Beatrice Durini dei conti di Monza.

Bibliografia

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Corbella, Castelli e Rocche Varesotto, Lago Maggiore e Alto Milanese, Varese, Macchione Editore, 2002, pp. 10-13; 113-114
C. G. BASCAPE', Dimore monumentali del territorio di Varese, Milano, Bramante, 1962
O. PISCITELLI, Bernardino Castelli intagliatore varesino del Seicento, "Archivio storico della diocesi di Como", 1981
M. Tamborini, Castelli e fortificazioni nel territorio varesino, Varese, ASK Edizioni, 1981, pp. 13-18
P. FRIGERIO, Castelli del territorio varesino: segni del potere: presidi, dimore, fortificazioni, Varese, Macchione, 2000
R. Corbella, Castelli e Rocche Varesotto, Lago Maggiore e Alto Milanese, Varese, Macchione Editore, 2002

 

Indirizzo: Cislago

Facilities

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