Castello Di Serravalle A Santo Stefano Di Camastra

Castello Sicilia, Messina - Santo Stefano Di Camast

Epoca
XII Secolo
Visitabile
Si, gratuito
Proprietà
Privata

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Descrizione

Il castelluccio di Serravalle svettava a 50 m ca. s.l.m. da uno sperone roccioso che gli consentiva di spaziare su un ampio tratto del litorale tirrenico, fungendo anche da vedetta più avanzata per i casali di Reitano e di Santo Stefano vecchio, nonché per la fiorente cittadina di Mistretta che, dall’alto della sua rupe fortificata, troneggiava tutta la vallata; il sito esprime ancora tutta la sua portata strategica per essere deputato alla collocazione di un presidio, proprio all’imbocco di una fiumara che, per più di due millenni, ha visto transitare uomini e mercanzie dirette all’antica città di Amestratus e alla sua xora; inoltre è plausibile che il castello di Serravalle si ergesse sul fianco est di una modesta cala naturale; originariamente vivacizzata da traffici marittimi e progressivamente interrata da detriti alluvionali.

Alla fine del Seicento, quando le strutture della fortezza erano già abbondantemente dissestate, su un sovrastante altipiano, dopo la frana del vecchio insediamento, si attuò la rifondazione di Santo Stefano che ancora si propone come singolare esperienza urbanistica basata su uno schema quadrangolare tagliato dalle sue mediane e diagonali. Dai ruderi di Serravalle, odiernamente sono evidenti le rispondenze visive con i castelli di Mistretta, Motta d’Affermo, Tusa, Marina di Tusa e Caronia.

I pochi resti affioranti dalla rigogliosa vegetazione sembrano confermare la rappresentazione del castelletto fatta da Camillo Camilliani alla fine del ‘500.

Con la docuta cautela le dimensioni della fortezza (m 24 x 15) sono desumibili da alcuni muraglioni perimetrali che, rinfiancando il contorno della rupe, attualmente si conservano solo fino all’altezza del terrapieno, mentre originariamente si elevavano a comporre una coerente cortina difensiva; all’interno del circuito murato, sono visibili pochi ruderi di una struttura a pianta rettangolare (m 10 x 8), riscontrabile ancora nelle planimetrie catastali e, possibilmente, coincidente con una fabbrica derivata dal rimaneggiamento della torre. Dalla spessa coltre detritica formatasi con i crolli emergono paramenti costituiti da piccola pezzatura di pietrame, ciottoli di mare e tasselli di laterizio legati con malta di sabbia e calce.

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Prezzi ed orari

Come raggiungere

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Storia

Nel 1150 ca. tra Tusa e Caronia Idrisi pone una località che chiama la “Rocca delle Barchette” (qal’at al-qawraib), definendola antichissima, con un borgo popolato ed un porto frequentato ed accessibile alle navi – in Amari 1880 – 81, I, p. 128.

Nel 1302 esiste una torre appartenente a Federico d’Antiochia – Amico 1855 – 56, II, p. 497.

Nella prima metà del XIV secolo il castello viene spianato per la ribellione degli Antiochia alla corona aragonese – Fazello 1817, I, pp. 529, 603.

Nel 1477 si richiede al viceré il ripristino della torre e la costruzione di tre magazzini utili al deposito delle merci per il vicino imbarco – Palazzolo 1999, p. 161.

Nel 1584 Camilliani restituisce la prima immagine del castello, definendolo “un’anticaglia disfatta e consumata in molte parti” e suggerendo il ripristino della sola torre per avere rispondenza con i castelli di Tusa e Caronia.

Bibliografia

Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.

 

Indirizzo: Via Marina, strada comunale per la stazione ferroviaria

Facilities